FENDER VINTAGE LA CHITARRA CHE HA FATTO LA STORIA DEL ROCK

11BD32C2-45AB-4007-9D8B-51D7F7290C6C Senza titolo-2

Se la chitarra elettrica è lo strumento re della popular music, allora la Fender è l’indiscussa regina delle chitarre: in occasione della settimana di eventi che celebrerà lo strumento che ha segnato la storia della musica degli ultimi fragorosi decenni, venerdì 15 giugno alle 18.30Ravenna Festival presenta la mostra Fender Vintage, un’imperdibile passeggiata nella storia della musica attraverso oltre 100 chitarre con le loro custodie originali, amplificatori, cataloghi, manifesti, documenti, memorabiliae fotografie legati al leggendario marchio californiano. Grazie al generoso sostegno di Mario Boccaccini, il Museo Fender di Flavio Camorani e Michela Taioli sarà a Palazzo Rasponi dal 16 al 24 giugno.

“La chitarra elettrica, in America come da noi, ha dato vita a una musica popolare e molto aperta a contaminazioni,” nota Mario Boccaccini, a propria volta appassionato collezionista cui si deve l’idea della mostra, “diventando così lo strumento ideale per cantare e raccontare la vita.

E Flavio Camorani è un amico e un consulente prezioso per chi come me ama, tra le chitarre elettriche, le gloriose Fender”.

La collezione del Museo Fender ripercorre il periodo d’oro del celeberrimo brand fondato da Leo Fender, sinonimo di qualità, ecletticità e artigianalità; d’altra parte la prima chitarra elettrica e il primo basso elettrico della storia furono creati proprio dalla Fender Factory.

Gli esemplari sono datati dal 1946 al 1974, anno in cui la Fender fu ceduta a un’altra società e cominciò il declino del marchio: “da quel momento Leo Fender e i suoi collaboratori, che già nel 1965 avevano venduto buona parte delle quote della fabbrica originaria alla CBS, si ritirano completamente anche da ogni controllo di qualità,” spiega Flavio Camorani.

Nel 1950 Fender utilizzava infatti legni tagliati trent’anni prima, lasciati invecchiare e deresinare; ogni strumento era diverso dall’altro, per una somma di microvarianti, dal taglio delle forme al numero delle spire del filo dei microfoni.

Nasce così il vintagedelle Fender, custodi di un suono irripetibile.

Da martedì 19 giugno concerti a Ravenna, Russi e Comacchio comporranno invece un grande affresco sonoro tra soli ed esibizioni di massa, con un tocco di nostalgia ma soprattutto nuove composizioni – perché il progetto We Sing the Body Electric non un revival, ma uno sguardo sul futuro della chitarra elettrica.

FENDER VINTAGE LA CHITARRA CHE HA FATTO LA STORIA DEL ROCK

11BD32C2-45AB-4007-9D8B-51D7F7290C6C Senza titolo-2

Se la chitarra elettrica è lo strumento re della popular music, allora la Fender è l’indiscussa regina delle chitarre: in occasione della settimana di eventi che celebrerà lo strumento che ha segnato la storia della musica degli ultimi fragorosi decenni, venerdì 15 giugno alle 18.30Ravenna Festival presenta la mostra Fender Vintage, un’imperdibile passeggiata nella storia della musica attraverso oltre 100 chitarre con le loro custodie originali, amplificatori, cataloghi, manifesti, documenti, memorabiliae fotografie legati al leggendario marchio californiano. Grazie al generoso sostegno di Mario Boccaccini, il Museo Fender di Flavio Camorani e Michela Taioli sarà a Palazzo Rasponi dal 16 al 24 giugno.

“La chitarra elettrica, in America come da noi, ha dato vita a una musica popolare e molto aperta a contaminazioni,” nota Mario Boccaccini, a propria volta appassionato collezionista cui si deve l’idea della mostra, “diventando così lo strumento ideale per cantare e raccontare la vita.

E Flavio Camorani è un amico e un consulente prezioso per chi come me ama, tra le chitarre elettriche, le gloriose Fender”.

La collezione del Museo Fender ripercorre il periodo d’oro del celeberrimo brand fondato da Leo Fender, sinonimo di qualità, ecletticità e artigianalità; d’altra parte la prima chitarra elettrica e il primo basso elettrico della storia furono creati proprio dalla Fender Factory.

Gli esemplari sono datati dal 1946 al 1974, anno in cui la Fender fu ceduta a un’altra società e cominciò il declino del marchio: “da quel momento Leo Fender e i suoi collaboratori, che già nel 1965 avevano venduto buona parte delle quote della fabbrica originaria alla CBS, si ritirano completamente anche da ogni controllo di qualità,” spiega Flavio Camorani.

Nel 1950 Fender utilizzava infatti legni tagliati trent’anni prima, lasciati invecchiare e deresinare; ogni strumento era diverso dall’altro, per una somma di microvarianti, dal taglio delle forme al numero delle spire del filo dei microfoni.

Nasce così il vintagedelle Fender, custodi di un suono irripetibile.

Da martedì 19 giugno concerti a Ravenna, Russi e Comacchio comporranno invece un grande affresco sonoro tra soli ed esibizioni di massa, con un tocco di nostalgia ma soprattutto nuove composizioni – perché il progetto We Sing the Body Electric non un revival, ma uno sguardo sul futuro della chitarra elettrica.

Non Solo Bar chiuso per lutto

856FC032-CE76-444D-A73F-ED7828013DB3

Il presidente del CRALD Ausl di Ravenna Flavio Pironi ed il consiglio tutto, esprimono il loro rammarico per la prematura scomparsa del Dott. Antonio Passari ed informano i tesserati ed i clienti che il NON SOLO BAR osserverà un giorno di chiusura per lutto venerdì 1 giugno.

Non Solo Bar chiuso per lutto

856FC032-CE76-444D-A73F-ED7828013DB3

Il presidente del CRALD Ausl di Ravenna Flavio Pironi ed il consiglio tutto, esprimono il loro rammarico per la prematura scomparsa del Dott. Antonio Passari ed informano i tesserati ed i clienti che il NON SOLO BAR osserverà un giorno di chiusura per lutto venerdì 1 giugno.

Giovani Artisti per Dante

AD2B19F6-6070-48BE-B82E-D76C1E4414FC 0C2F3BC5-48F0-4754-9B2E-6AE09742B2C6

GIOVANI ARTISTI PER DANTE
Tutti i giorni alle 11 dal 1 giugno al 5 luglio ai Chiostri Francescani

Dante di tutti o di nessuno, patrimonio intoccabile o cultura viva, attiva? Il Festival risponde anche quest’anno con Giovani artisti per Dante, l’appuntamento quotidiano agli Antichi Chiostri Francescani, accanto alla Tomba del poeta, dal 1 giugno al 5 luglio alle 11 della mattina. I protagonisti sono studenti, attori, musicisti, danzatori; sono realtà creative del territorio o hanno partecipato al bando internazionale omonimo, distinguendosi fra le decine di proposte presentate. E, di settimana in settimana, sveleranno cinque prospettive sull’universo dantesco, al crocevia fra storia e immaginazione, poesia e musica, corpo e anima. In collaborazione con Comune di Ravenna, Società Dante Alighieri e Società Dantesca Italiana, e con il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna, che mette a disposizione i Chiostri di sua proprietà, Giovani artisti per Dante è offerto al pubblico di cittadini e visitatori al prezzo simbolico di 1 euro.

Dante: sommo, irraggiungibile, inarrivabile; padre della lingua italiana, pilastro della letteratura di tutti i tempi, di tutti i luoghi; autore di un’opera che riflette e contiene il mondo intero, umano e divino. Ma anche Dante: nella lingua che parliamo ogni giorno, nelle idee, nelle opinioni; profilo inconfondibile di una cultura che ancora conquista il cuore e l’immaginazione di persone di ogni tradizione, di ogni Paese. Lo sguardo di Ravenna Festival – che della storia della città ha fatto la chiave di volta della propria identità – è già puntato sul 2021, quando ricorreranno i 700 anni dalla morte del poeta: con Giovani artisti per Dante, quest’anno alla terza edizione, il Festival pensa e ripensa Dante – non lontano, ma vicinissimo.

Venerdì 1 giugno apre la rassegna 21. La profezia di Dante (repliche fino al 7), con cui si rinnova la collaborazione con il Liceo Artistico “Nervi-Severini”: in scena un’ideale incontro fra poeti – Lord Byron e Dante – ma anche fra epoche ed estetiche distanti, per riflettere sulla natura del caso e dell’arte attraverso gli strumenti del teatro, della musica, della scenografia, della performance. Caronte…ad astratti furori (8-14 giugno) è un ritratto danzato del famigerato nocchiero incaricato di condurre le anime nell’Ade, un assolo – presentato in collaborazione con Cantieri Danza e già vincitore del bando Danza Urbana XL  – creato dal coreografo siciliano Stellario Di Blasi e costruito sulle misure dell’interprete 21enne Danilo Smedile. Al ricorrere dell’ottantesimo anniversario dell’emanazione delle leggi razziali in Italia, Dante ad Auschwitz (15-21 giugno), è un momento di memoria artistica presentato dalla Compagnia Exire all’incontro fra Odissea di Omero, Commedia dantesca e la tragedia della Shoah nelle parole di Primo Levi, una prova teatrale arricchita da violino e danza. Dopo il confronto con la storia e la letteratura, Dante Is Back (22-28 giugno) della compagnia Satiri di Storie catapulta il poeta nel 2018 per riflettere sui ritmi frenetici della nostra epoca e la percezione del tempo, lontanissima da quella di Dante: nel terzo millennio anche Beatrice può diventare una popstar. Concludono la rassegna gli EQU con Durante (29 giugno – 5 luglio). Il Festival ha commissionato al gruppo di Santa Sofia – con alle spalle tre album, un salto a Sanremo e importanti collaborazioni anche in campo teatrale – un’opera contemporanea dedicata alla Commedia. Il risultato è un viaggio attraverso l’inconscio, dove la parola è la vera protagonista; per questa creazione surreal-musicale Gabriele Graziani e Vanni Crociani saranno affiancati da sei versatili musicisti.

Giovani Artisti per Dante

AD2B19F6-6070-48BE-B82E-D76C1E4414FC 0C2F3BC5-48F0-4754-9B2E-6AE09742B2C6

GIOVANI ARTISTI PER DANTE
Tutti i giorni alle 11 dal 1 giugno al 5 luglio ai Chiostri Francescani

Dante di tutti o di nessuno, patrimonio intoccabile o cultura viva, attiva? Il Festival risponde anche quest’anno con Giovani artisti per Dante, l’appuntamento quotidiano agli Antichi Chiostri Francescani, accanto alla Tomba del poeta, dal 1 giugno al 5 luglio alle 11 della mattina. I protagonisti sono studenti, attori, musicisti, danzatori; sono realtà creative del territorio o hanno partecipato al bando internazionale omonimo, distinguendosi fra le decine di proposte presentate. E, di settimana in settimana, sveleranno cinque prospettive sull’universo dantesco, al crocevia fra storia e immaginazione, poesia e musica, corpo e anima. In collaborazione con Comune di Ravenna, Società Dante Alighieri e Società Dantesca Italiana, e con il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna, che mette a disposizione i Chiostri di sua proprietà, Giovani artisti per Dante è offerto al pubblico di cittadini e visitatori al prezzo simbolico di 1 euro.

Dante: sommo, irraggiungibile, inarrivabile; padre della lingua italiana, pilastro della letteratura di tutti i tempi, di tutti i luoghi; autore di un’opera che riflette e contiene il mondo intero, umano e divino. Ma anche Dante: nella lingua che parliamo ogni giorno, nelle idee, nelle opinioni; profilo inconfondibile di una cultura che ancora conquista il cuore e l’immaginazione di persone di ogni tradizione, di ogni Paese. Lo sguardo di Ravenna Festival – che della storia della città ha fatto la chiave di volta della propria identità – è già puntato sul 2021, quando ricorreranno i 700 anni dalla morte del poeta: con Giovani artisti per Dante, quest’anno alla terza edizione, il Festival pensa e ripensa Dante – non lontano, ma vicinissimo.

Venerdì 1 giugno apre la rassegna 21. La profezia di Dante (repliche fino al 7), con cui si rinnova la collaborazione con il Liceo Artistico “Nervi-Severini”: in scena un’ideale incontro fra poeti – Lord Byron e Dante – ma anche fra epoche ed estetiche distanti, per riflettere sulla natura del caso e dell’arte attraverso gli strumenti del teatro, della musica, della scenografia, della performance. Caronte…ad astratti furori (8-14 giugno) è un ritratto danzato del famigerato nocchiero incaricato di condurre le anime nell’Ade, un assolo – presentato in collaborazione con Cantieri Danza e già vincitore del bando Danza Urbana XL  – creato dal coreografo siciliano Stellario Di Blasi e costruito sulle misure dell’interprete 21enne Danilo Smedile. Al ricorrere dell’ottantesimo anniversario dell’emanazione delle leggi razziali in Italia, Dante ad Auschwitz (15-21 giugno), è un momento di memoria artistica presentato dalla Compagnia Exire all’incontro fra Odissea di Omero, Commedia dantesca e la tragedia della Shoah nelle parole di Primo Levi, una prova teatrale arricchita da violino e danza. Dopo il confronto con la storia e la letteratura, Dante Is Back (22-28 giugno) della compagnia Satiri di Storie catapulta il poeta nel 2018 per riflettere sui ritmi frenetici della nostra epoca e la percezione del tempo, lontanissima da quella di Dante: nel terzo millennio anche Beatrice può diventare una popstar. Concludono la rassegna gli EQU con Durante (29 giugno – 5 luglio). Il Festival ha commissionato al gruppo di Santa Sofia – con alle spalle tre album, un salto a Sanremo e importanti collaborazioni anche in campo teatrale – un’opera contemporanea dedicata alla Commedia. Il risultato è un viaggio attraverso l’inconscio, dove la parola è la vera protagonista; per questa creazione surreal-musicale Gabriele Graziani e Vanni Crociani saranno affiancati da sei versatili musicisti.

Ravennafestival OMAGGIOVANI 2018

Locandina omaggiovani 2018.indd

OMAGGIOVANI: 500 CARNET PER UN FESTIVAL DA SOGNO
In distribuzione dal 18 maggio alla Biglietteria del Teatro e su Facebook
Il sogno del Festival non sarebbe lo stesso senza il contributo delle nuove generazioni: per questo, ancora una volta grazie all’impegno della Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna per avvicinare i giovani alla cultura e alle arti, Ravenna Festival rinnova Omaggiovani e invita 500 ragazzi fino a 26 anni (nati dal 1 maggio 1991) a scegliere fra due carnet omaggio. Ogni carnet dà accesso a 5 spettacoli della XXIX edizione, che con il titolo We Have a Dream ricorda Martin Luther King – ancora oggi simbolo del desiderio di costruire una società migliore per la nuova generazione – e celebra il grande sogno della musica e delle arti.

Omaggiovani sarà in distribuzione da venerdì 18 maggio, ore 15: 250 in biglietteria al Teatro Alighieri (sarà possibile ritirare fino a un massimo di 4 carnet presentando copia del documento di identità di ogni amico) – e 250 tramite la pagina Facebook di Ravenna Festival. Due le tipologie fra cui scegliere (A e B), fino a esaurimento della disponibilità e con spettacoli in parte diversi.

I due percorsi di Omaggiovani 2018 si incontrano il 16 giugno al Pala De André, per il concerto dell’Orchestra Giovanile “Luigi Cherubini” diretta da Dennis Russell Davies, con Emanuele Arciuli al pianoforte.

Il viaggio dei 250 Carnet A continua con Erodiade – Fame di Vento (18 giugno, Teatro Alighieri), riallestimento nell’ambito della coreografia creata da Julie Ann Anzilotti nel 1993; con lo sbarco della multietnica Orchestra di Piazza Vittorio a Palazzo S. Giacomo a Russi (23 giugno) e con le voci di tre donne palestinesi in Maryam (7 luglio, Teatro Rasi). Termina il 13 lugliocon Que Bom, il tuffo di Stefano Bollani nelle sonorità brasiliane al Pala De André.

Parte il 14 giugno al Teatro Alighieri il Carnet B, con Lettere a Nour, un altro sguardo sul mondo islamico. A Palazzo S. Giacomo per In a Blink of a Night con le 100 chitarre elettriche (22 giugno), al Teatro Alighieri lo spettacolo delle 22 di Apparizione, firmata da Emio Greco per il Ballet National de Marseille & ICK (29 giugno), e al Pala De André il concerto dell’Orchestra Sinfonica Nazionale della RAI diretta da James Conlon (7 luglio).

Ravennafestival OMAGGIOVANI 2018

Locandina omaggiovani 2018.indd

OMAGGIOVANI: 500 CARNET PER UN FESTIVAL DA SOGNO
In distribuzione dal 18 maggio alla Biglietteria del Teatro e su Facebook
Il sogno del Festival non sarebbe lo stesso senza il contributo delle nuove generazioni: per questo, ancora una volta grazie all’impegno della Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna per avvicinare i giovani alla cultura e alle arti, Ravenna Festival rinnova Omaggiovani e invita 500 ragazzi fino a 26 anni (nati dal 1 maggio 1991) a scegliere fra due carnet omaggio. Ogni carnet dà accesso a 5 spettacoli della XXIX edizione, che con il titolo We Have a Dream ricorda Martin Luther King – ancora oggi simbolo del desiderio di costruire una società migliore per la nuova generazione – e celebra il grande sogno della musica e delle arti.

Omaggiovani sarà in distribuzione da venerdì 18 maggio, ore 15: 250 in biglietteria al Teatro Alighieri (sarà possibile ritirare fino a un massimo di 4 carnet presentando copia del documento di identità di ogni amico) – e 250 tramite la pagina Facebook di Ravenna Festival. Due le tipologie fra cui scegliere (A e B), fino a esaurimento della disponibilità e con spettacoli in parte diversi.

I due percorsi di Omaggiovani 2018 si incontrano il 16 giugno al Pala De André, per il concerto dell’Orchestra Giovanile “Luigi Cherubini” diretta da Dennis Russell Davies, con Emanuele Arciuli al pianoforte.

Il viaggio dei 250 Carnet A continua con Erodiade – Fame di Vento (18 giugno, Teatro Alighieri), riallestimento nell’ambito della coreografia creata da Julie Ann Anzilotti nel 1993; con lo sbarco della multietnica Orchestra di Piazza Vittorio a Palazzo S. Giacomo a Russi (23 giugno) e con le voci di tre donne palestinesi in Maryam (7 luglio, Teatro Rasi). Termina il 13 lugliocon Que Bom, il tuffo di Stefano Bollani nelle sonorità brasiliane al Pala De André.

Parte il 14 giugno al Teatro Alighieri il Carnet B, con Lettere a Nour, un altro sguardo sul mondo islamico. A Palazzo S. Giacomo per In a Blink of a Night con le 100 chitarre elettriche (22 giugno), al Teatro Alighieri lo spettacolo delle 22 di Apparizione, firmata da Emio Greco per il Ballet National de Marseille & ICK (29 giugno), e al Pala De André il concerto dell’Orchestra Sinfonica Nazionale della RAI diretta da James Conlon (7 luglio).

Paolo Casadio a RiANIMAzione Letteraria

Sarà a RiANIMAzione Letteraria domenica 29 aprile presso sala conferenze DEA 7° Piano  lo scrittore Paolo Casadio.

Nato a Ravenna nel 1955, figlio di una generazione cui i genitori non insegnavano il dialetto, s’interessa da anni alla lingua e ai racconti della sua terra.

Esordisce come coautore con il romanzo Alan Sagrot (Il Maestrale, 2012). La quarta estate, ambientato a Marina di Ravenna nel 1943, è il suo primo romanzo come autore singolo che in precedenza ha presentato, nel 2016, a Rianimazione letteraria.

Paolo è amico di lungo corso di questa rassegna, infatti.Il bel libro che ripropone domenica racconta dei piccoli grandi eroismi del quotidiano.

“Prendere la decisione, perché altre non ce ne sono: sabotare il treno, impedirne in qualsiasi modo la ripartita, poiché non esiste un loro, un suo, un mio: soltanto un nostro.
Il casellante Giovanni Tini è tra i vincitori del concorso da capostazione, dopo essersi finalmente iscritto al pnf.

Un’adesione tardiva, provocata più dal desiderio di migliorare lo stipendio che di condividere ideali.

Ma l’avanzamento ottenuto ha il sapore della beffa, come l’uomo comprende nell’istante in cui giunge alla stazione di Fornello, nel giugno 1935, insieme alla moglie incinta e a un cane d’incerta razza; perché attorno ai binari e all’edificio che sarà biglietteria e casa non c’è nulla.

Mulattiere, montagne, torrenti, castagneti e rari edifici di arenaria sperduti in quella valle appenninica: questo è ciò che il destino ha in serbo per lui.

Tre mesi più tardi, in quella stessa stazione, nasce Romeo, l’unico figlio di Giovanni e Lucia, e quel luogo che ai coniugi Tini pareva così sperduto e solitario si riempie di vita. Romeo cresce così, gli orari scanditi dai radi passaggi dei convogli, i ritmi immutabili delle stagioni, i giochi con il cane Pipito, l’antica lentezza di un paese che il mondo e le nuove leggi che lo governano sembrano aver dimenticato.
Una sera del dicembre 1943, però, tutto cambia, e la vita che Giovanni, Lucia e Romeo hanno conosciuto e amato viene spazzata via. Quando un convoglio diverso dagli altri cancella l’isolamento.

Trasporta uomini, donne, bambini, ed è diretto in Germania.

Per Giovanni è lo scontro con le scelte che ha fatto, forse con troppa leggerezza, le cui conseguenze non ha mai voluto guardare da vicino.

Per Romeo è l’incontro con una realtà di cui non è in grado di concepire l’esistenza.

Per entrambi, quell’unico treno tra i molti che hanno visto passare segnerà un punto di non ritorno.”

Nell’ambito della rassegna che “rianima”culturalmente da più di tre anni le domeniche in ospedale, alle ore 17.30 Casadio converserà di scrittura e della storia di Giovanni Tini con Livia Santini .

Le letture tratte dal libro saranno a cura di Sandra Melandri mentre Patrizia Baratoni curerà l’organizzazione dell’iniziativa.

Studiato per degenti, loro parenti e personale ospedaliero, l’incontro sarà aperto ai cittadini nell’ottica di portare alla rassegna in ospedale scrittori, musicisti, artisti in genere, in un dialogo che sia sollievo ai pazienti e che renda l’ospededale un luogo non solo di cura ma anche di benessere psico fisicoe per quanto possibile di svago.

Si ringraziano il Comune di Ravenna, la Siae, Il Resto del Carlino e Romagna Acque per il sostegno.

 

53CDC7BC-1685-48CA-A103-0D8EA4AEE60E

Paolo Casadio a RiANIMAzione Letteraria

Sarà a RiANIMAzione Letteraria domenica 29 aprile presso sala conferenze DEA 7° Piano  lo scrittore Paolo Casadio.

Nato a Ravenna nel 1955, figlio di una generazione cui i genitori non insegnavano il dialetto, s’interessa da anni alla lingua e ai racconti della sua terra.

Esordisce come coautore con il romanzo Alan Sagrot (Il Maestrale, 2012). La quarta estate, ambientato a Marina di Ravenna nel 1943, è il suo primo romanzo come autore singolo che in precedenza ha presentato, nel 2016, a Rianimazione letteraria.

Paolo è amico di lungo corso di questa rassegna, infatti.Il bel libro che ripropone domenica racconta dei piccoli grandi eroismi del quotidiano.

“Prendere la decisione, perché altre non ce ne sono: sabotare il treno, impedirne in qualsiasi modo la ripartita, poiché non esiste un loro, un suo, un mio: soltanto un nostro.
Il casellante Giovanni Tini è tra i vincitori del concorso da capostazione, dopo essersi finalmente iscritto al pnf.

Un’adesione tardiva, provocata più dal desiderio di migliorare lo stipendio che di condividere ideali.

Ma l’avanzamento ottenuto ha il sapore della beffa, come l’uomo comprende nell’istante in cui giunge alla stazione di Fornello, nel giugno 1935, insieme alla moglie incinta e a un cane d’incerta razza; perché attorno ai binari e all’edificio che sarà biglietteria e casa non c’è nulla.

Mulattiere, montagne, torrenti, castagneti e rari edifici di arenaria sperduti in quella valle appenninica: questo è ciò che il destino ha in serbo per lui.

Tre mesi più tardi, in quella stessa stazione, nasce Romeo, l’unico figlio di Giovanni e Lucia, e quel luogo che ai coniugi Tini pareva così sperduto e solitario si riempie di vita. Romeo cresce così, gli orari scanditi dai radi passaggi dei convogli, i ritmi immutabili delle stagioni, i giochi con il cane Pipito, l’antica lentezza di un paese che il mondo e le nuove leggi che lo governano sembrano aver dimenticato.
Una sera del dicembre 1943, però, tutto cambia, e la vita che Giovanni, Lucia e Romeo hanno conosciuto e amato viene spazzata via. Quando un convoglio diverso dagli altri cancella l’isolamento.

Trasporta uomini, donne, bambini, ed è diretto in Germania.

Per Giovanni è lo scontro con le scelte che ha fatto, forse con troppa leggerezza, le cui conseguenze non ha mai voluto guardare da vicino.

Per Romeo è l’incontro con una realtà di cui non è in grado di concepire l’esistenza.

Per entrambi, quell’unico treno tra i molti che hanno visto passare segnerà un punto di non ritorno.”

Nell’ambito della rassegna che “rianima”culturalmente da più di tre anni le domeniche in ospedale, alle ore 17.30 Casadio converserà di scrittura e della storia di Giovanni Tini con Livia Santini .

Le letture tratte dal libro saranno a cura di Sandra Melandri mentre Patrizia Baratoni curerà l’organizzazione dell’iniziativa.

Studiato per degenti, loro parenti e personale ospedaliero, l’incontro sarà aperto ai cittadini nell’ottica di portare alla rassegna in ospedale scrittori, musicisti, artisti in genere, in un dialogo che sia sollievo ai pazienti e che renda l’ospededale un luogo non solo di cura ma anche di benessere psico fisicoe per quanto possibile di svago.

Si ringraziano il Comune di Ravenna, la Siae, Il Resto del Carlino e Romagna Acque per il sostegno.

 

53CDC7BC-1685-48CA-A103-0D8EA4AEE60E